Episodio 2
Un’opportunità
All’inizio degli anni 80, Peugeot è in rosso. I modelli non si vendono come il marchio sperava e gli ingegneri preparano già il futuro veicolo che deve assolutamente rimettere in carreggiata l’azienda; esso uscirà il 24 febbraio 1983 e si chiamerà 205. Nonostante questo, nel 1984, anche se le vendite della 205 sono soddisfacenti, Peugeot non ne ottiene realmente un profitto e le vendite “catastrofiche” dei veicoli Talbot, nonché gli scioperi numerosi e lunghi sono costati molto al gruppo. Ancora troppo sconveniente, nel 1986 Talbot non ci sarà più.
Il progetto C28 sta venendo ultimato dal gruppo PSA. Annunciata dalla stampa automobilistica come la nuova Peugeot 206 nel 1985, Peugeot sceglierà il nome di 309, un nome che, certamente, contrasta con la logica numerica del costruttore: avrebbe dovuto chiamarsi 306. Questo nome è scelto per alcune ragioni di cui due principali: due nuove automobili berline familiari sono già in fase di sviluppo e il loro nome è già deciso (405 e 605, per rimpiazzare la ormai quasi obsoleta 604), la C8 non può quindi saltare una generazione e chiamarsi X06 perchè creerebbe una mancata corrispondenza con i modelli futuri, i quali porteranno il nome X05. La seconda ragione è che il nome 30X è obbligatorio poiché il veicolo si situa al di sopra della 205 ma al di sotto della futura 405. Precisiamo che il problema deriva dalla Peugeot 305 che ha avuto questo nome per sbaglio. In effetti, Peugeot aveva, a torto, indicato le serie in 30X come familiari (ad esempio la Peugeot 305) e la volontà di Peugeot di creare una serie di familiari in 40X (come fu il caso della Peugeot 404) va a scombussolare la catena numerica. Peugeot deve quindi trovare una soluzione. Il nome 309 viene finalmente adottato e anche se contrasta con la logica numerica del X05, come hanno fatto i nomi 206 e 306 preannunciati dalla stampa, Peugeot ha il tempo di vedere apparire la generazione X09.
Peugeot 309 nasce il 17 ottobre 1985 sotto forma di un modello a metà tra hatchback e berlina a quattro porte laterali e un portellone con un largo vetro. Alla sua uscita, esiste in cinque finiture (Versione base, GL, GL Profil, GR, SR e GT) per quattro motori a benzina (un 1118 cm3 a 55 cav., un 1294 cm3 a 65 cav., un 1580 cm3 a 80 cav. e un 1905 cm3 a 195 cav.) e i modelli osno proposti al prezzo di 52900 F per la versione Base (che non ha un nome ma si chiamerà GE più avanti), 58700 F per la versione GL, 62900 F per il modello GL Profil, 66900 F per la versione GR 1.3, 69800 F per il modello GR 1.6, 74600 F per la versione SR e 79800 F per la GT.
Peugeot 309 prende in prestito numerosi elementi da 205, 305, e BX. Essa è più larga di 6 cm e più lunga di 5 cm rispetto alla 205, 21 cm più corta della 305 e soltanto 1 cm meno larga che quest’ultima. Sul piano dell’architettura, le lamine elettrozincate e galvanizzate rappresentano un po’ più del 40% del peso del fondo, che richiede 2528 punti di sutura per essere assemblato, di cui 2492 sono realizzati da macchine automatiche. Il progresso è quindi enorme in rapporto alla 305 poiché quest’ultima aveva bisogno di 4020 punti di sutura di cui 990 dovevano essere realizzati a mano. Il fondo è quindi più leggero, pesa 216 kg mentre quello di una 305 ne pesa 260.
All’epoca della sua uscita, Peugeot metterà a punto una eccellente aerodinamica, che favorisce un minore consumo di carburante. C’è da dire che il coefficiente di penetrazione dell’aria varia da 0,30 per la GL Profil a 0,33 per gli altri modelli.
LE riviste automobilistiche hanno spesso comparato la 309 a una piccola Mercedes a causa della sua larghezza inconsueta all’epoca per un veicolo di soli 4,051 metri e i suoi fari posteriori che le conferiscono un carattere “compatto, pulito e serio”. Già all’epoca, le viene criticata la mancanza di originalità in confronto alla 205 che è un successo, la sua linea è piuttosto anonima e il suo cruscotto un po’ “freddo”.
Ma la 309 non è ancora del tutto sviluppata…